UNA FESTA RINNOVATA

L’antica festa  delle Capanne,
e la nostra quaresima

22 marzo 2020

Nb.: In verde le note da sbirciare  prima della preghiera

Questa domenica proponiamo un racconto che ci aiuta a comprendere la storia della nostra quaresima;
in una antica festa ebraica ci sono tanti segni che caratterizzano la nostra quaresima.
Alcune indicazioni, impossibili da fare a casa le ho lasciate
per tenere vivo il desiderio di poter tornare presto in chiesa.

I diversi personaggi

Lettore: può farlo il papà o la mamma
Nonno Dan: Se hai un fratellone,
potrebbe mettersi una barba finta e farlo lui
Gesù: Può farlo il papà o la mamma (alzandosi quando parlano). Interessanti le sue parole!
Ragazzo (Piccolo Davide): un fratello a turno

Inizio

Nel nome del Padre…
lettore: aiutaci Signore a riconoscere i tuoi doni:  lettore:: l’acqua

tutti: che ci ricorda il Battesimo

lettore: la Parola

tutti: che ci insegna il cammino

lettore: la luce

tutti: che illumina il nostro cammino

lettore: la vita

tutti: che in questi giorni sentiamo fragile e più preziosa

lettore: Guidaci così ,verso la tua Pasqua
tutti: Amen

Introduzione: la festa delle capanne

Nonno Dan: In quel tempo Mosè disse al popolo:” Quando raccoglierai il prodotto della tua aia celebrerai la festa delle capanne per sette giorni; gioirai in questa tua festa: tu, tuo figlio e tua figlia, il tuo schiavo, il forestiero, l’orfano e la vedova che saranno entro le tue città. Celebrerai la festa per sette giorni perché il Signore tuo Dio ti benedirà in tutto il tuo raccolto e in tutto il lavoro delle tue mani e tu sarai contento.

Tutti: Solo Tu sei il mio pastore, niente mai mi mancherà,
             solo Tu sei il mio pastore, o Signore.
             Mi conduci dietro Te sulle verdi alture, ai ruscelli tranquilli lassù,
             dov’è più limpida l’acqua per me, dove mi fai riposare.

Gesù: Andare o non andare a questa festa?
             Alcuni mi aspettano con cuore sincero; 
              altri vogliono mettermi alla prova,
             pronti anche ad uccidermi in nome de Dio!

breve silenzio

Prima scena

Narratore: L’autunno in oriente, è una stagione bellissima, forse la più bella dell’anno. All’inizio di questa stagione cade la festa delle Capanne.

Piccolo Davide: Nonno Dan, perché costruisci una capanna? Abbiamo già una casa e anche più bella di questa capanna!”

Nonno Dan: Caro Davide, domani inizia una delle Feste più antiche del nostro popolo. E dobbiamo costruire una capanna; la lasceremo per sette giorni davanti alla nostra casa, faremo il tetto con canne e giunchi simili a quelli trovati sulla riva del mar Rosso (che si chiama anche Mar dei Giunchi); la orneremo con lampade e luci.
Dobbiamo ricordare, infatti, quel grande e difficile momento vissuto nel deserto, alla ricerca della terra promessa sorretti dalla Parola del Signore e dalla sua luce.
Questa capanna ci ricorda anche che la casa che sta dietro, fissa, stabile, in muratura che sembra indistruttibile, non è la nostra casa definitiva: ci aspetta un’altra dimora, lassù nel cielo, molto più bella di questa.
Dobbiamo ricordare che siamo sempre nomadi e pellegrini, come i nostri padri nel deserto, e che la nostra vera casa è un’altra.

Piccolo Davide: E cosa faremo durante questa festa ?”

Nonno Dan: Ricorderemo i fatti più importanti della storia del nostro popolo.

Lettore: Dal libro del Deuteronomio: Nel deserto il popolo mormorò contro Mosè e disse:

Popolo (ragazzi)” Perché ci hai fatti uscire dall’Egitto?»
“Per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?”

Lettore: Allora Mosè invocò l’aiuto del Signore e il Signore disse a Mosè: ” Passa davanti al popolo e prendi il tuo bastone … e va’! Ecco io starò davanti a te sulla roccia, sull’Oreb, tu batterai la roccia , ne uscirà acqua e il popolo berrà”,(Es: 17. 3.7)

Tutti: Il Signore ci ha salvato dai nemici
             nel passaggio del Mar Rosso:
             l’acqua che ha travolto gli egiziani
             fu per noi la salvezza.

Si va al Battistero ( se fossimo in chiesa)

2 scena: l’acqua e la parola

1 ragazzo: Quel giorno nel deserto, eravamo stanchi e delusi; consumati dalla sete;
quando fu percossa la roccia, zampillò una sorgente!

2 ragazzo: “Il mio popolo è come povera gente assetata, cerca acqua ma non la trova.

3 ragazzo: Io, il Signore, esaudirò la loro preghiera.
Io, non li abbandonerò mai.

4 ragazzo: Farò scorrere fiumi su brulle colline
e nelle valli sgorgheranno fontane.

Tutti: “Se conoscessi il dono di Dio – e chi è colui che ti chiede da bere, – lo pregheresti tu stesso di darti – quell’acqua viva che ti salverà!

Gesù: «Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me;
come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno».

Narr.: Questo egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non c’era ancora lo Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato.

1 ragazzo: Ma questo è il dono promesso alla Samaritana! Gesù aveva detto: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva… chi beve della mia acqua, non avrà mai più
la mia acqua diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna»

tutti: Signore, dacci di quest’acqua,
perché non abbiamo più sete
e non continuiamo a venire qui ad attingere acqua».

Canto ( si può leggere o cantare passare oltre)
Come la pioggia e la neve – scendono giù dal cielo
e non vi ritornano senza irrigare –
e far germogliare la terra.
Così ogni mia parola – non ritornerà a me
senza operare quanto desidero, –
senza aver compiuto ciò per cui l’avevo mandata, –
ogni mia parola, ogni mia parola.

3 scena: acqua e luce

Nonno Dan.: Questa festa è punteggiata da molti riti, dal significato ricchissimo, per esempio: il primo giorno il sommo sacerdote e tutto il popolo vanno alla piscina di Siloe (cioè dell’inviato): raccolgono l’acqua in una boccetta dorata e passando dalla “porta delle acque” vanno al Tempio;

(se avete in casa una boccetta «bella»potreste riempirla d’acqua e posarla sulla tavola)
(se fossimo in chiesa questo gesto lo faremmo al Battistero e ci si avvieremmo all’altare)

Lettore: Purtroppo, presi dall’entusiasmo della festa, quella volta in cui era presente anche Gesù, hanno dimenticato presso la piscina di Siloe, un uomo cieco dalla nascita. Gesù lo vide, fece del fango con la saliva, (com’era successo alla creazione!) spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli dice:
Gesù: «Lavati nella piscina di Sìloe.
Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva;

1 ragazzo: i suoi occhi ricevono la luce!

Gesù: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre,
ma avrà la luce della vita».

preghiera
ragazzo: Signore, da’ luce ai miei occhi

tutti: perché veda il bene e non viva nella stupidità.

ragazzo: Tu che hai aperto gli occhi al cieco nato,  con la tua luce illumina il mio cuore

tutti: perché io sappia vedere le tue operee custodisca tutti i tuoi precetti.

(se vuoi continua leggendo in silenzio la preghiera)

Tutti: È veramente giusto e fonte di salvezza
             ringraziarti, o Padre,
             e con tutti i nostri sensi renderti gloria .

Lettore: hai lavato la cecità di questo mondo
e ai nostri occhi ottenebrati,
hai fatto risplendere la luce vera,
quando hai ridato la vista al cieco nato.

Tutti: È veramente bello ringraziarti.
Lettore: Nel mendicante guarito
è raffigurato il genere umano
prima nella cecità della sua origine
e poi nella splendida illuminazione
che al fonte battesimale gli viene donata.

Tutti: È veramente bello ringraziarti, Signore!

(si va all’altare)

4 scena: dalla luce alla vita

Nonno Dan: Riprendo il mio racconto: arrivati al tempio, dopo aver suonato le trombe, si versa l’acqua sull’altare perché possa fecondare la terra e garantire abbondanti raccolti. I nostri antenati pensavano che una parte di quest’acqua raggiungesse il Mediterraneo ricostruendo il paradiso dell’Eden e che un’altra raggiungesse, addirittura, il Mar Morto, ridandogli vita!

Gesù: Purtroppo anche la luce non serve, se si chiudono gli occhi per non vedere, come state facendo voi, farisei, di fronte ai miei segni!

Tutti: Signore, tu sei la luce del mondo!

Padre nostro…

Il racconto continua, le seguiremo domenica prossima

Ultima scena: La Festa ritrovata

ritornando al posto

Narr.: Intanto sono scese le tenebre della sera, ma subito sono state sovrastate dalle mille luci che abbelliscono questa festa.

Lettore: Interviene l’evangelista Giovanni.
Carissimi, consentite anche a me
di svelarvi qualcosa della Festa della Capanne,
di quella nuova, naturalmente,
quella rinnovata da Gesù, perché avete già visto che l’altra è troppo invecchiata.
Quelle grida, quelle suppliche che proprio in questa festa Gesù ci ha proposto:
“Fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal mio seno”
“chi ha sete venga a me, e beva chi crede in me!”.:

“Io sono, la luce del mondo!”
Io sono la risurrezione e la vita,
li ha resi vivi al momento della sua morte,
quando di nuovo urlò:
“Ho sete” e “dal suo seno, squarciato dalla lancia,
uscì sangue ed acqua”.
Quell’acqua è davvero capace di rinnovare il mondo;
quel sangue è la sua vita donata a noi:

Lui che aveva ridato la vita all’amico Lazzaro, perde la sua per donare ad ogni uomo la vita nuova!
E non a caso nell’Apocalisse, leggiamo:

“L’angelo del Signore mi mostrò un fiume d’acqua viva limpida come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello. (la croce!)
In mezzo alla piazza della città nuova si trova un albero di vita che dà dodici raccolti e produce frutti ogni mese in ogni luogo della terra.

Nella nuova città (la santa Chiesa!) non vi sarà più notte e non avranno più bisogno di luce di lampada, né di luce di sole,  perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli.”!

 

 

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