Vivere con Sapienza – «Nodi spinosi» della vita coniugale

«Ma la Sapienza da dove proviene?»

4. Catechesi parrocchialeincontro: 16 febb. 2021

 

Schema

(Amoris Laetitia cap. 8)

Tre passaggi e una conclusione

1. La dottrina della Chiesa non cambia

La sacralità del Matrimonio non si tocca

2. Da sempre la legge va “applicata” sui casi concreti

3. Guai a dimenticare il principio del Vangelo: misericordia

4. Oltre le indicazioni, il cuore del papa

1. La dottrina della Chiesa non cambia

La sacralità del Matrimonio non si tocca (vedi A.L. 292 e quanto detto in questi decenni).

Nb.: più volte ripete che su questi punti si è già parlato da decenni e lui vuole insistere si altri aspetti

Il matrimonio cristiano,

riflesso dell’unione tra Cristo e la sua Chiesa,

si realizza pienamente

– nell’unione tra un uomo e una donna,

– che si donano reciprocamente

– in un amore esclusivo

– e nella libera fedeltà,

– si appartengono fino alla morte

– e si aprono alla trasmissione della vita,

consacrati dal sacramento che conferisce loro la grazia

per costituirsi come Chiesa domestica

e fermento di vita nuova per la società.(292)

Altre forme di unione

Alcune contraddicono radicalmente questo ideale,

mentre alcune lo realizzano almeno in modo parziale e analogo.

I Padri sinodali hanno affermato che la Chiesa non manca di valorizzare gli elementi costruttivi

in quelle situazioni che non corrispondono ancora o non più al suo insegnamento sul matrimonio.

2. Da sempre la legge va “applicata” sui casi concreti

a. leggere i “semi” di vangelo

un matrimonio solo civile o, fatte salve le differenze, persino di una semplice convivenza

Quando l’unione

– raggiunge una notevole stabilità attraverso un vincolo pubblico,

– è connotata da affetto profondo,

– da responsabilità nei confronti della prole,

– da capacità di superare le prove,

può essere vista come un’occasione da accompagnare

nello sviluppo verso il sacramento del matrimonio» (293)

E’ preoccupante che molti giovani oggi

non abbiano fiducia nel matrimonio

e convivano rinviando indefinitamente l’impegno coniugale,

mentre altri pongono fine all’impegno assunto

e immediatamente ne instaurano uno nuovo.

Hanno bisogno di un’attenzione pastorale misericordiosa e incoraggiante».

Ai Pastori compete non solo la promozione del matrimonio cristiano,

ma anche «il discernimento pastorale delle situazioni

di tanti che non vivono più questa realtà»,

per «entrare in dialogo pastorale con tali persone al fine di evidenziare gli elementi della loro vita che possono condurre a una maggiore apertura al Vangelo del matrimonio nella sua pienezza».

Nel discernimento pastorale conviene «identificare elementi che possono favorire l’evangelizzazione e la crescita umana e spirituale».

b. La legge della gradualità

“legge della gradualità”: l’essere umano «conosce, ama e realizza il bene morale secondo tappe di crescita». (295)

Cerco di spiegarmi riprendendo quanto detto a suo tempo sulla coscienza:

A formare la coscienza convergono 3 elementi

    1. Dato rivelato, qualcosa che sta prima di noi

(fatti ad immagine di Dio) Riprova: diritti dell’uomo

2. Dato storico-concreto (senso comune: famiglia, scuola, tradizioni, comportamento degli altri, media ecc.)

Esempio del rubare.
La nostra educazione percepisce come furto l’impossessarsi di una caramella (morale parentale forte); si avvede a fatica che non «fare lo scontrino» è furto (morale statuale debole).

Non tutto vi confluisce allo stesso modo

    1. Abitudine (habitus = virtù o vizio)

Es.: stradina nel prato: percorrere continuamente lo stesso tratto di un prato, ne fa un sentiero durissimo, quasi irrecuperabile per la coltivazione.

nB.: Quando questi elementi non si combinano perfettamente,
la coscienza risulta «alterata», ma rimane «sacra»

3. Guai a dimenticare il principio del Vangelo: misericordia

3.1 La strada della Chiesa è quella

di non condannare eternamente nessuno;

di effondere la misericordia di Dio a tutte le persone

che la chiedono con cuore sincero […].

Perché la carità vera è sempre immeritata, incondizionata e gratuita!».

(296)

Nb.: Quel «dato rivelato», che in noi è stato chiaro fino

a farci scegliere il matrimonio-sacramento è pur sempre un dono!

Pertanto,

è necessario essere attenti al modo in cui le persone vivono

e soffrono a motivo della loro condizione».

3.2. Ne viene un corollario:

accompagnare, creare percorsi, non escludere, far maturare

Si tratta di integrare tutti,

si deve aiutare ciascuno a trovare il proprio modo di partecipare alla

comunità ecclesiale,

perché si senta oggetto di una misericordia

“immeritata, incondizionata e gratuita”. (297)

3.3. La logica dell’integrazione è la chiave del loro accompagnamento

pastorale, non solo perché appartengono al Corpo di Cristo,

ma perché ne possano avere una gioiosa esperienza.

Sono battezzati, sono fratelli e sorelle, lo Spirito Santo riversa in loro

doni e carismi per il bene di tutti.

La loro partecipazione può esprimersi in diversi servizi ecclesiali…

Essi non devono sentirsi scomunicati.

Questa integrazione è necessaria pure per la cura e l’educazione

cristiana dei loro figli, che debbono essere considerati i più importanti».

3.4. Non ci si può aspettare una nuova normativa generale di tipo canonico, applicabile a tutti i casi.

E’ possibile soltanto un nuovo incoraggiamento ad un responsabile discernimento personale e pastorale dei casi particolari;

A mo’ di esempio (un caso di divorziati-risposati):

– sarà utile fare un esame di coscienza: come si sono comportati verso i loro figli
quando l’unione coniugale è entrata in crisi?

– ci sono stati tentativi di riconciliazione;

– come è la situazione del partner abbandonato… (300)

3.5 I presbiteri hanno il compito di «accompagnare le persone interessate sulla via del discernimento secondo l’insegnamento della Chiesa e gli orientamenti del Vescovo.

3.6. Le norme e il discernimento

È meschino soffermarsi a considerare solo se l’agire di una persona

risponda o meno a una legge o a una norma generale,

questo non basta a discernere una piena fedeltà a Dio nell’esistenza

concreta di un essere umano. (304)

3.7.Un Pastore non può sentirsi soddisfatto solo applicando leggi morali a coloro che vivono in situazioni “irregolari

…cuori chiusi, che spesso si nascondono perfino dietro gli insegnamenti della Chiesa «per sedersi sulla cattedra di Mosè e giudicare, qualche volta con

superiorità e superficialità, i casi difficili e le famiglie ferite». (305)

3.8. In qualunque circostanza deve risuonare l’invito a percorrere la via caritatis. (306)

3.9. La Chiesa ha la missione di annunciare la misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo,

La Sposa di Cristo fa suo il comportamento del Figlio di Dio, Sa bene che

Gesù stesso si presenta come Pastore di cento pecore, non di novantanove.

Le vuole tutte

3.10. Non possiamo dimenticare che «la misericordia non è solo l’agire del Padre, ma diventa il criterio per capire chi sono i suoi veri figli.

Siamo chiamati a vivere di misericordia,

perché a noi per primi è stata usata misericordia».

«l’architrave che sorregge la vita della Chiesa è la misericordia. (310)

3.11.È vero, che la misericordia non esclude la giustizia e la verità,

ma anzitutto la misericordia è la pienezza della giustizia

e la manifestazione più luminosa della verità di Dio.

«inadeguata qualsiasi concezione teologica che in ultima analisi metta in

dubbio l’onnipotenza stessa di Dio, e in particolare la sua misericordia».

4.: Senza voler dire tutto… : il cuore del Papa

Comprendo coloro che preferiscono una pastorale più rigida

che non dia luogo ad alcuna confusione.

Ma credo sinceramente che Gesù vuole una Chiesa

attenta al bene che lo Spirito sparge in mezzo alla fragilità:

una Madre che,

nel momento stesso in cui esprime chiaramente il suo insegnamento obiettivo,

«non rinuncia al bene possibile,

benché corra il rischio di sporcarsi con il fango della strada».

I Pastori che propongono ai fedeli l’ideale pieno del Vangelo…

devono aiutarli anche ad assumere la logica della compassione

verso le persone fragili

e ad evitare giudizi troppo duri e impazienti.

Conclusione:

Gesù aspetta che

rinunciamo a cercare quei ripari personali o comunitari

che ci permettono di mantenerci a distanza

dal nodo del dramma umano,

affinché accettiamo veramente di entrare

in contatto con l’esistenza concreta degli altri

e conosciamo la forza della tenerezza.

Quando lo facciamo,

la vita ci si complica sempre meravigliosamente» (308)

Nb.: Commento personale: Se non accettiamo questa sfida (con i suoi

rischi) saremo ricacciati indietro:

– costretti a precisazioni continue (vedi i «rigoristi»)

– o superficiali e incapaci di cambiare la mentalità del mondo. (vedi i «buonisti»)

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