Li amò sino alla fine…

 

Questo momento storico così particolare e difficile, segnato dall’emergenza e dall’impossibilità di radunarsi per celebrare insieme i riti della Settimana Santa, è un’occasione preziosa per ritornare alle origini della nostra fede e allo spirito delle prime comunità cristiane, e riscoprire la dimensione delle nostre famiglie e delle nostre case come piccole chiese domestiche.
Questo sussidio ci accompagna, dalla domenica delle Palme fino alla Veglia di Pasqua, con una proposta di celebrazione fatta di gesti, parole e segni pensati per le famiglie che si trovano a vivere questa Pasqua all’interno della propria casa.

Indicazioni per la celebrazione

In verde: le cose da preparare prima
In rosso: le “rubriche” (cioè le indicazioni per ben “celebrare”)
In nero: i testi della preghiera

GIOVEDI’  SANTO

Due segni caratterizzano le celebrazioni questo giorno:
il pane che ci dona Gesù come suo corpo;
la lavanda dei piedi come segno di un amore umile.

Ci prepariamo per tempo

Possiamo aiutarci a viverli preparando un pane.

Nb.: Se vogliamo farlo noi, quello più semplice è pane azzimo che non ha bisogno di lievito .
Cercate una ricetta e provate

Occorre un “catino” (o qualcosa di simile)
e un asciugamani

Sin dal mattino prepariamo le nostre icone quella dell’ultima cena o quella della lavanda.
Possiamo sceglierne una o entrambe.
Osserviamo come si assomigliano!

Cerchiamo di indossare qualcosa che dica la festa.


Il più piccolo chiama tutti a raccolta nel luogo della preghiera.
Se in casa c’è un bimbo che deve fare la prima comunione o che l’ha vissuta l’anno scorso,
è suo il compito
portare il pane e il catino con l’acqua e un asciugamano.
A portata di mano sempre
qualche matita e qualche foglietto

 

Primo momento: la Cena di Gesù  (Ore 19.00)
Fate questo in memoria di me!”.

Sul tavolo: l’icona, una candela, il vangelo

Chi guida la preghiera invita alla concentrazione ripetendo questa frase:

È bello renderti grazie, Padre, ogni giorno accompagni la tua Chiesa”.

Dopo averla ripetuta qualche volta nel nostro cuore siamo pronti alla preghiera.

Guida. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti Amen

1lett. È bello renderti grazie, Padre santo,
creatore del mondo e fonte della vita.
Tu sei vivo e operante in mezzo a noi;
ogni giorno accompagni la tua Chiesa,
con la luce e la forza del tuo Spirito.

Tutti. Ti glorifichiamo, Padre santo:
tu ci sostieni sempre nel nostro cammino

Si legge (meglio se dal libro del Vangelo) il primo brano

DAL VANGELO SECONDO MATTEO . (Mt 26, 17-19)
Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.

portiamo in tavola il pane e il catino con l’acqua e un asciugamano.
U
n altro lettore continua

Mt 26, 26-29
Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: «Prendete, mangiate: questo è il mio corpo». Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati. Io vi dico che d’ora in poi non berrò di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi, nel regno del Padre mio».

Un minuto di silenzio e raccoglimento

Lettore: Signore, il male che invade le nostre città e quasi il mondo intero
ci impedisce questa sera di mangiare il tuo pane, presenza del tuo amore donato a noi;

Tutti: Questo nostro pane che spezziamo nel ricordo del tuo gesto
esprima il nostro desiderio di poterti incontrare.

Il papà o la mamma spezzano il pane e ognuno ne mangia un pezzo

Lettore: Ti preghiamo, Padre onnipotente,
ogni domenica, il tuo Spirito renda il tuo pane,
segno vivo nel tuo amore; lo renda la vita di Gesù per noi.

Tutti: Signore Gesù, in questo gesto noi ricordiamo
il tuo grande amore per noi e per tutti:
fa’ che possiamo tornare presto a vivere la Messa
ma donaci già da subito di imparare da te ad amare. Amen.

Si mangia il pane azzimo e dopo un momento di silenzio ci si porta in cucina per la cena.
Si conclude, si sparecchia insieme e finito ci si ritrova di nuovo attorno al tavolo della preghiera
con le candele ancora accese e il libro del Vangelo.

Secondo momento: Lavanda dei piedi
“Sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre,
dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine…”.

 

Nel silenzio, chi guida la preghiera lava i piedi a tutti
e poi, se c’è un bimbo della prima comunione
laverà lui i piedi alla guida.
Al termine del gesto

DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI (Gv 13, 1-15)

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta l’ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Durante la cena, Gesù, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli.

Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi?
Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».

Terminata la lettura del Vangelo una persona, o ciascuno a turno, lava i piedi agli altri.

Preghiamo insieme.
Mamma:
Signore Gesù, che hai lavato i piedi ai tuoi discepoli,
accogli l’umile gesto che per tuo comando abbiamo compiuto
e lava dal nostro cuore ogni colpa,
o misericordioso Figlio di Dio, che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Guida. Gesù amò i suoi amici fino alla fine.

Tutti Ora siamo pronti a camminare nella tua via Signore Gesù

Lasciamo un breve silenzio dove ciascuno scrive su un foglietto
la parola che l’ha aiutato a pregare, la leggiamo a voce alta.

Guida Dice Gesù: vi ho dato l’esempio perché facciate anche voi come ho fatto io.
Tutti Amen.

Padre nostro.

Si conclude con il segno della Croce.

* * *

A questo punto se non intendete (pensiamo soprattutto ai piccoli) seguire la celebrazione in Tv o simili
i grandi possono continuare con la lettura del Vangelo proposto nella Liturgia di questa sera.
Ci si può alternare nei vari punti

Nb.: La celebrazione della “Messa in Coena Domini” custodisce tre canti molto significativi: per chi volesse sono riportati in fondo e possono essere fatti o ascoltati intervallando la lettura del Vangelo laddove indicato. 1 2 3

1 Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. Allora Gesù disse loro: «Questa notte per tutti voi sarò motivo di scandalo. Sta scritto infatti: Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge. Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea». Pietro gli disse: «Se tutti si scandalizzeranno di te, io non mi scandalizzerò mai». Gli disse Gesù: «In verità io ti dico: questa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò». Lo stesso dissero tutti i discepoli.
Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. E disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». Andò un poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava, dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!». Poi venne dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: «Così, non siete stati capaci di vegliare con me una sola ora? Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Si allontanò una seconda volta e pregò dicendo: «Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà». Poi venne e li trovò di nuovo addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti. Li lasciò, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole. Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Ecco, l’ora è vicina e il Figlio dell’uomo viene consegnato in mano ai peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».

2 Mentre ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una grande folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro un segno, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!». Subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò. E Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!». Allora si fecero avanti, misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù impugnò la spada, la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote, staccandogli un orecchio. Allora Gesù gli disse: «Rimetti la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, di spada moriranno. O credi che io non possa pregare il Padre mio, che metterebbe subito a mia disposizione più di dodici legioni di angeli? Ma allora come si compirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?». In quello stesso momento Gesù disse alla folla: «Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno sedevo nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Ma tutto questo è avvenuto perché si compissero le Scritture dei profeti». Allora tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono.

3 Quelli che avevano arrestato Gesù lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale si erano riuniti gli scribi e gli anziani. Pietro intanto lo aveva seguito, da lontano, fino al palazzo del sommo sacerdote; entrò e stava seduto fra i servi, per vedere come sarebbe andata a finire. I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una falsa testimonianza contro Gesù, per metterlo a morte; ma non la trovarono, sebbene si fossero presentati molti falsi testimoni. Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: «Costui ha dichiarato: “Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni”». Il sommo sacerdote si alzò e gli disse: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio». «Tu l’hai detto – gli rispose Gesù –; anzi io vi dico: d’ora innanzi vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo».
Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». E quelli risposero: «È reo di morte!».
Allora gli sputarono in faccia e lo percossero; altri lo schiaffeggiarono, dicendo: «Fa’ il profeta per noi, Cristo! Chi è che ti ha colpito?».
Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una giovane serva gli si avvicinò e disse: «Anche tu eri con Gesù, il Galileo!». Ma egli negò davanti a tutti dicendo: «Non capisco che cosa dici». Mentre usciva verso l’atrio, lo vide un’altra serva e disse ai presenti: «Costui era con Gesù, il Nazareno». Ma egli negò di nuovo, giurando: «Non conosco quell’uomo!». Dopo un poco, i presenti si avvicinarono e dissero a Pietro: «È vero, anche tu sei uno di loro: infatti il tuo accento ti tradisce!». Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell’uomo!». E subito un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola di Gesù, che aveva detto: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.

Si conclude la preghiera con la recita del Padre Nostro e il segno della Croce.

Testo dei canti che si possono alternare al Vangelo (vedi sopra).

 

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