Misteri della gioia

Testi a commento di Mons. Delpini (in fondo alla pagina)

Il dimorare nello stupore può essere custodito
chiedendo a Maria di condividere con noi e con tutta la Chiesa
la stupefatta meraviglia che ha ispirato il Magnificat,
in particolare pregando i misteri gaudiosi del Santo Rosario.

1 mistero: L’annuncio dell’Angelo a Maria

  “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
31 Ed ecco, concepirai un figlio,
lo darai alla luce e
lo chiamerai Gesù.

Sarà grande
e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo;
il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre

33
e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”.

Allora Maria disse all’angelo: “Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?”.
Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te
e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra.
Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio.

 38 Allora Maria disse:
“Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”.

E l’angelo si allontanò da lei. (lc 1)

2 mistero: L’incontro di Maria ed Elisabetta

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
40 Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.

41 Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo .

Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42 ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43 A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?

44 Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo . 45 E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”.

Allora Maria disse:  “L’anima mia magnifica il Signore

 

3 mistero: Gesù nasce a Betlemme

8 C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. 9

Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce.
Essi furono presi da grande timore,

10 ma l’angelo disse loro: “Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia,
che sarà di tutto il popolo:

11 oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore.
12 Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”.

13 E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
14 “Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama”.

4 mistero: Gesù presentato al Tempio

Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui.

26 Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27 Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28 anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:

“Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
30 perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
31 preparata da te davanti a tutti i popoli:
32 luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele”.

 

5 mistero: L’annuncio dell’Angelo a Maria

Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio,
seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava.

47
E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.

48 Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse:
“Figlio, perché ci hai fatto questo?
Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”.
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9 Ed egli rispose loro: “Perché mi cercavate?
Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”.

50 Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.


51 Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso.
Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore.

E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Salve regina

Nella lettera conclusiva ai lavori del sinodo: “Chiesa dalle genti”,
Il vescovo proponeva quattro punti programmatici

Dimorare nello stupore
A proprio agio nella storia
Il forte grido
Vieni, ti mostrerò la sposa dell’Agnello

Ad ognuno di questi punti collega una serie dei misteri del Rosario.

“Venite, saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe,
perché ci insegni le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieri» (Is 2,2-3).

I credenti riconoscono il compimento della parola del profeta nell’evento di Pentecoste.
La dispersione e la confusione delle lingue  sono ricondotte alla convocazione
e alla comunione che lo Spirito del Risorto rende possibile.
L’evento di Pentecoste suscita stupore.
Per alcuni è motivo di scandalo,
per altri è motivo di entusiasmo e attrattiva che convince ad ascoltare le parole della Chiesa e a domandarsi: «che cosa dobbiamo fare, fratelli?» (At 2,37).
L’evento di Pentecoste non è un “fatto” rinchiuso in un passato inaccessibile.

L’effusione dello Spirito è la grazia che fa della Pasqua di Gesù
il principio della vita della Chiesa.
La comunità dei credenti continua a vivere dello Spirito di Dio, continua a partecipare dell’evento di Pentecoste.
Perciò la Chiesa continua a dimorare nello stupore.
Tutti i fedeli della diocesi ambrosiana, come tutti i credenti in Cristo, si sentono convocati a sperimentare quell’essere «stupiti e fuori di sé per la meraviglia» (At 2,7) che la folla dalle molte prove­nienze e dalle molte lingue ha vissuto a Gerusalemme.

Come sarà la gente che “dimora nello stupore”?
Dimorare nello stupore è una condizione spirituale
che rende leggeri, lieti, contenti:
suggerisce che l’esperienza cristiana è una grazia sorprendente.
Prima dei doveri da adempiere, prima delle verità da imparare, prima dei problemi da affrontare, prima delle procedure da osservare,
la convocazione di tutti i popoli sul monte del Signore è una festa da celebrare,
una sorpresa che commuove e trafigge il cuore (cfr. At 2,37).

Mentre le letture politiche, sociologiche, storiche, cronachistiche possono leggere il convergere di molti popoli come un problema da affrontare, come una minaccia da cui difendersi, come un fenomeno da regolamentare,
i discepoli di Gesù
continuano a dimorare nello stupore,
ad essere fuori di sé per la meraviglia,
ad ascoltare la parola degli Apostoli che danno testimonianza della Pasqua del Signore
con un annuncio che risponde alle attese di tutti.

L’evento di Pentecoste non si impone con aggressività indiscuti­bile e irresistibile, ma si offre come invito e rivelazione. Tutti possono essere tentati dallo scettici­smo che circonda fin dall’inizio la testimonianza apostolica e che induce a passare dallo stupore al discredito e di opporre resistenza alla rivelazione dello Spirito, per non lasciarsi inquietare dalla no­vità cristiana, per non dover mettere in discussione i pregiudizi radicati, per non lasciarsi convincere alla conversione. «Altri invece li deridevano e dicevano: “Si sono ubriacati di vino dolce”» (At 2,13).

Il dimorare nello stupore può essere custodito chiedendo a Maria di condividere con noi e con tutta la Chiesa la stupefatta meraviglia che ha ispirato il Magnificat, in particolare pregando i misteri gaudiosi del Santo Rosario.

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