Ascensione: una festa un po’ trascurata

Dall’inizio dalla creazione la decisione di inventare un giardino dove porre l’uomo per donargli tutta l’amicizia di cui Dio è capace.
Per quanto riguarda la risposta dell’uomo, beh, diciamo che” poteva fare di più”!
Ma Dio non ha desistito nel suo piano. L’incarnazione di Gesù è lì a dire la testardaggine di Dio nel volerci comunque bene.

Gesù, mettendoci del suo, stravolge l’idea della grandezza di Dio: nel suo vangelo ci spiega come la gloria di Dio, la sua bellezza, la sua «inarrivabilità» è tutta nella capacità di donarsi, di accogliere il fratello.

Stupirci perché i discepoli non capiscono? Ma come fai a immaginare un Dio così grande?! Un Dio grande, ma in quel modo!

Quando Gesù parla ai suoi discepoli della sua passione, della sua decisione di amore, li aiuta con la sua trasfigurazione; sembra dire loro: nonostante la passione, quello è il mio orizzonte. Orizzonte divino: (veste bianca).

Nb.:
Le antiche icone racchiudono nel triangolo (o nel cerchio) il mondo di Dio
e in un quadrato la terra degli uomini.

Quando Gesù sale al Padre (Ascensione), la scena sembra ripetersi, ma…

Le sue vesti non sono più bianche, hanno il colore della terra. E la terra è “sporcata” (si fa per dire!) di bianco (presenza degli angeli).

Ormai in essa c’è per sempre un po’ di cielo (il bianco degli angeli )
e in cielo, un po’ di umanità (terra: colore del vestito di Gesù).

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